Ciao Francesca,sono passati un po’ di anni da quando sei definitivamente uscita dal disturbo alimentare, adesso a distanza di tempo, ci puoi raccontare qualcosa a riguardo in modo da essere di aiuto ad altre ragazze affette da anoressia nervosa?
Qual’era il tuo comportamento alimentare durante la malattia e come questo influenzava la tua vita?
Ero ossessionata dal conto delle calorie,ogni minuto del giorno facevo calcoli,studiando quello che potevo mangiare o meno. Ero molto nervosa,non riuscivo a mangiare con la mia famiglia. Mi chiudevo in cucina da sola dopo che gli altri avevano mangiato e dopo aver pianto per quello che loro “potevano” mangiare e io no.
Mi sono persa anni di bei momenti in famiglia . Ogni giorno controllavo il peso prima di mangiare E QUEI NUMERI MI DICEVANO SE POTEVO MANGIARE O NO e ogni volta che mia nonna mi offriva un biscotto o cibo,io impazzivo.
Una volta mia madre ha preparato le tagliatelle in casa,al ritorno da scuola sono impazzita : ho lanciato la pasta e la forchetta sul frigo, dopo lei è andata via e mi sono sentita uno schifo e cattiva.
Ogni giorno DOVEVO camminare per ore,dovevo fare passeggiate veloci per chilometri oppure andavo avanti e indietro per una stanza.
Piangevo. Spesso. Perché GLI ALTRI POTEVANO MANGIARE E IO NO!
Per anni non ho avuto più il ciclo mestruale e ho iniziato a diventare stitica.
Avevi comportamenti di food/body checking?
Pesavo ogni minima cosa che ingerivo al grammo e non mangiavo cose senza pesarle prima. Prima di cena camminavo e poi mi pesavo sempre.
La sensazione di essere grassa nonostante il tuo marcato sottopeso come ti faceva vivere? Come sei riuscita a guardarti in maniera più oggettiva?
Nonostante fossi molto magra,mi sentivo non abbastanza perfetta e cercavo sempre di più di dimagrire per accettarmi e per farmi accettare dagli altri.
Mi chiudevo in cucina a chiave da sola così la mia famiglia non poteva vedere cosa e quanto “mangiavo” e non sentivo critiche.
Ho iniziato a vedermi in modo più oggettivo seguendo i consigli dei miei terapeuti ( dietista e psicologa). Mi ha colpito questa domanda: “ TU VUOI BENE A TUA MADRE E AI TUOI CARI IN BASE AL LORO PESO? SE UN GIORNO TUA MADRE DOVESSE PESARE DI PIù RISPETTO AL GIORNO PRIMA ,TU LE VORRESTI MENO BENE?”
Mi è servito molto avere davanti il grafico del peso suddiviso per “sottopeso/normopeso/sovrappeso/obesità etc..” e LI HO CAPITO CHE NON AVEVO NULLA DA PERDERE PERCHè ERO DAVVERO TROPPO MAGRA E ALLORA POTEVO PERMETTERMI DI PROVARE AD INIZIARE LA CURA,perché, AL LIMITE, SAREI STATA UNA MAGRA NORMALE NON UNA MAGRA MALATA SOTTOPESO ADDITATA DA TUTTI.
Come ti senti adesso ?
ADESSO MI SENTO LIBERA!!Io decido cosa posso e non posso mangiare! A DECIDERE NON è Più UN PENSIERO OSSESSIVO CHE MI IMPRIGIONAVA IL CERVELLO E L’ANIMA
Io ora ( e da qualche anno ormai) mi mantengo sempre normopeso entro la fascia corretta di peso secondo l’altezza e la costituzione, studiata assieme alla dietista. Così facendo sono libera di vivere e comunque di essere ancora magra!
Sono più contenta e se voglio mangiarmi una pizza con il mio fidanzato la mangio e siamo felici e contenti.
Se mia madre prepara un cibo particolare fatto da lei per le feste sono contenta di poterlo mangiare perché certi momenti non tornano più e vanno vissuti!. L’ho imparato a mie spese con la morte di mia nonna e il trasferimento di mia sorella da casa. Prima non volevo mangiare assieme a loro E MI SONO PERSA DEI MOMENTI BELLI CHE LA MIA FAMIGLIA POTEVA DARMI.Ora posso viverle finalmente senza arrabbiarmi o diventare triste e supernevosa! Ora sono contenta e apprezzo di più il buon cibo e la compagnia!
Ora è diventato un piacere mangiare e restare comunque magra ma una MAGREZZA SANA!
Immagina di avere di fronte a te una giovane adolescente entrata nel circolo vizioso dell’anoressia nervosa, cosa ti senti di dirle ? quali consigli ti senti di darle? Quale è il messaggio vuoi trasmettere ?
Le porrei la domanda che è stata posta a me: “ Tu vuoi bene ad una persona in base a quanto pesa? Se pesa di più le vuoi meno bene e se pesa di meno le vuoi più bene? E’ così?”
L’anoressia è una brutta bestia,perché è subdola,credi di essere tu così invece è come se ci fosse un’altra persona che ti comanda. Non sei più te stessa e non sei più libera di fare niente e ti fa diventare insopportabile.
Devi prenderla per le corna, come un toro e dirle “Ora basta! Tu non sei me! Devi sparire!”.
E’difficile ma devi vincere tu ,non più lei. E’difficile uscirne da soli. Ti consiglio di seguire ciecamente l’aiuto e i consigli dei tuoi terapeuti senza pensarci troppo! All’inizio è dura perché ti sembra di perdere il controllo e invece non è così……! E’ L’ANORESSIA CHE STA PERDENDO IL CONTROLLO,NON TU! TU LO STAI RIPRENDENDO!
Devi tenere duro i primi mesi,poi ti diverti troppo perché pensi: “ Gli altri vanno dalla dietista perché devono imparare a mangiare meno e io ci vado per imparare a mangiare di più! ! Viene da ridere e io mi sentivo così contenta, perché è una piccola soddisfazione che dà la cura!
Dopo i primi mesi è tutto in discesa perché sei più felice e anche gli altri sono diversi con te,sono più contenti e disponibili. E’l’anoressia che ti condanna…non sei tu a volere davvero quelle cose! Prendi la decisione di farti aiutare da specialisti…senza pensarci o rimuginarci!
La terapia mi ha fatto capire come fare per essere finalmente libera e come tornare ad essere me stessa! Devi solo stringere i denti all’inizio e poi, superato quel momento iniziale ti dirai :
“ Quando ero sotto l’anoressia ero stupida? Cosa sono scema che mi metto io stessa un altro divieto/obbligo nella mia vita?!!!!ABBIAMO COSì TANTI DIVIETI IN QUESTA VITA, ALMENO QUELLO DELL’ANORESSIA NERVOSA LEVIAMOCELO! ALTRIMENTI NON è VITA!”
Grazie infinite Francesca! La tua testimonianza, fresca e appassionata ,arriverà al cuore di molte ragazze!Ora scegli un’immagine che rappresenti cos’è per te vivere senza l’incubo dell’anoressia nervosa e questa sarà l’immagine-icona di questa preziosa intervista!
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