Gran parte delle malattie e delle condizioni di malessere si associano ad uno stato infiammatorio” (Dott.ssa Villarini)

L’infiammazione cronica silente è un’infiammazione “cellulare” che non comporta dolore e non manifesta disturbi tuttavia è considerata l’anticamera di alcuni stati morbosi. Le patologie con base infiammatoria cronica silente sono diverse. La flogosi cronica ha per esempio correlazione con la sindrome metabolica (obesità addominale, ipertensione, dislipidemia, iperglicemia) ma anche con altre malattie. Le conseguenze di tale infiammazione si ripercuotono su diversi sistemi: immunitario, apparato- cardio circolatorio, sistema osseo, apparato endocrino, cervello e sistema nervoso centrale.
Alcuni fattori predispongono allo stato infiammatorio cronico silente:
• Alimentazione squilibrata, eccessi alimentari.
• Sovrappeso con circonferenza della vita alta, obesità.
• Sedentarietà.
• Ritmo circadiano scorretto (il nostro “orologio biologico” che regola ad esempio il ritmo sonno- veglia).
• Abuso di alcol e farmaci.
Sembrerebbe esserci anche una correlazione tra depressione ed infiammazione. Uno studio che è stato pubblicato in un’edizione dell’American Journal of Psychiatry ha evidenziato che tra i pazienti affetti da depressione, le concentrazioni di due marker infiammatori, PCR e IL-6, sono risultati aumentati del 50 per cento, rispetto alla norma.
Altri aspetti importanti su questo tema sono legati all’ambiente in cui viviamo, respiriamo e da cui otteniamo il nostro nutrimento. Il dott. Bottaccioli afferma che “se il cibo è inquinato le cellule si infiammano” ( “Immunità, cibo e cervello” tecniche nuove edizioni).A suo dire le ricerche scientifiche confermano che siamo molto sensibili alla qualità del cibo (presenza o meno di additivi, residui di pesticidi e di inquinanti ambientali per esempio) e dell’aria che respiriamo.

Cosa possiamo fare quotidianamente con l’alimentazione per non sovraccaricare l’organismo di ulteriori stress?
Possiamo impostare uno stile alimentare con proprietà antinfiammatorie per esempio e non eccedere al contempo con gli alimenti “pro-infiammatori”.

La dieta mediterranea “povera” con l’utilizzo di prodotti integrali può essere un buon punto di partenza insieme ad un’eventuale integrazione con la vitamina D (“la vit D regola l’infiammazione, è la regina del sistema immunutario.” Dott.Orlandini). L’inserimento di altri integratori nutraceutici si valutano caso per caso.
Ecco alcuni alimenti che hanno azione antiinfiammatoria: cereali integrali in particolar modo il riso integrale ma anche le varietà di grani antichi, le verdure verdi, le cipolle rosse cotte, le mele ma anche i mirtilli, le prugne e i frutti di bosco, i legumi, il pesce azzurro, frutta secca come noci e semi di zucca, i semi di lino o l’olio di semi di lino (solo uso a crudo), la boraggine, la portulaca, olio extra vergine di oliva, l’uvetta sultanina ed il cioccolato nero 100%.
Altri alimenti antinfiammatori non appartenente alla dieta mediterranea sono: le alghe, la soia, lo zenzero ed i funghi shitake.
Le uova di galline che si alimentano con erbe selvatiche contengono sostanze antinfiammatorie altrimenti andrebbero limitate. Un discorso simile vale per il latte. Molto dipende dall’alimentazione dell’animale. (Dott. Berrino)
Gli alimenti che hanno azione pro-infiammatoria sono: carni e carni conservate, zucchero bianco, dolci industriali, farine 00, bevande zuccherate e bevande “zero”, fruttosio, grassi idrogenati, uova industriali, latticini e formaggi industriali, patatine fritte, eccesso di sale nei cibi.

Detto questo, le abitudini non mutano con la semplice “conoscenza”. Le abitudini cambiano poco alla volta e se sostenute da una buona (ed entusiasmante) motivazione. L’alimentazione diventa stabilmente equilibrata se quello che si mangia dona piacere e soddisfazione.
Il consiglio che mi sento di dare è di “inserire prima di ridurre.” Ad esempio può esserti utile imparare ricette di dolci senza zucchero (dolcificati con frutta cotta o frutta essiccata o malto di riso) prima di ridurre/ eliminare gli alimenti contenenti zucchero. Inserisci alimenti pro- infiammatori sperimentando ricette nuove o già conosciute dalla tua famiglia di origine che siano “di tuo gusto”. Mi riferisco ad esempio ai legumi. In questo modo renderai più bilanciata la dieta senza troppa “fatica.”

Qualora la tua alimentazione dovesse scostarsi molto da queste brevi indicazioni, consiglio di avviare un percorso di cambiamento delle abitudini personalizzato. Personalmente propongo un percorso attento alla consapevolezza delle sensazioni corporee, alle convinzioni che limitano i cambiamenti e alle emozioni che influenzano la modalità alimentare. Durante il percorso darò anche consigli pratici ad esempio alcune idee di ricette, consigli per rendere digeribili i legumi e una guida alimentare per acquistare cibo di migliore qualità nutrizionale.

Dieta mediterranea e riduzione dell’infiammazione cronica silente:
Articolo “Le scienze”