CARA LIRIA, SIAMO ALLA FINE DEL NOSTRO PERCORSO DI DIETOTERAPIA, VISTI GLI ECCELLENTI RISULTATI OTTENUTI, SONO QUI A CHIEDERTI DI CONDIVIDERE LA TUA ESPERIENZA CON I LETTORI DEL MIO SITO. RACCONTACI QUALCOSA DI TE E COSA TI HA SPINTO A INTRAPRENDERE QUESTO CAMMINO.

Il mio nome è Liria, ho 45 anni e vivo a Rapallo. La mia storia è ricca di esperienze, di viaggi in giro per il Mondo con lo zaino, di interessi e di affetti. Ho sempre cercato di vivere ricordandomi che ogni giorno è un dono e, nonostante non siano mancate le difficoltà, le cose belle hanno creato un bilancio assolutamente positivo. Per anni ho lavorato su me stessa cercando di mettermi in discussione per poter evolvere come essere umano ma, il mio rapporto col corpo, ha sempre rappresentato uno dei grandi irrisolti. Fin da bambina lo percepivo come qualcosa che non mi appartenesse, un pesante fardello da trasportare. Il sentirmi “grossa” è stata una costante indipendente dal peso reale e la non accettazione la regola assoluta. Così, dai quindici ai trenta anni, ho alternato periodi di magrezza estrema a sovrappeso. Ho sperimentato tutti i tipi di dieta in voga con digiuni più o meno prolungati; con diligenza ho provato tutti i farmaci sul mercato fino a fare uso di anfetamine e similari. Nessuno può punirsi all’infinito … così, dopo i trenta anni, ho interrotto qualunque regime, guadagnando progressivamente peso e concretizzando la mia più grande paura. Sono passati anni prima di trovare la forza per ricominciare a occuparmi del peso e, nel frattempo, ho imparato ad essere più gentile con me stessa. Pur procrastinando, ho cominciato ad osservare le persone con problemi di peso cercando di cogliere le loro abitudini e atteggiamenti: la ripetitività dei menù; l’approccio aggressivo o disgustato verso il cibo; l’abitudine a punirsi con la privazione e a gratificarsi con i dolci; le apnee mentre si abbuffavano; l’eccessiva rigidità a cui seguiva un successivo lassismo; il non gustare il sapore del cibo; la fretta e la disattenzione nel mangiare; il non essere mai contenti dei risultati ecc. In pratica, sapevo esattamente cosa non fare ma dovevo trovare la persona giusta che m’indicasse come fare … da qui il fortuito incontro con Emanuela Bucchieri.

IN QUESTI DUE ANNI (2013-2015) HAI PERSO 24 kg CON UNA DIETA VEGETARIANA E CON UNA PAUSA DAL DIMAGRAMENTO CHE È DURATA CIRCA 6 MESI (FASE DI MANTENIMENTO).
DAL TUO PUNTO DI VISTA COSA HA VERAMENTE FUNZIONATO? QUALI SONO STATE LE ABITUDINI ALIMENTARI E I CAMBIAMENTI NEL TUO STILE ALIMENTARE CHE SI SONO DIMOSTRATI VINCENTI AL FINE DI RAGGIUNGERE I TUOI OBIETTIVI DIMAGRANTI?

Una volta accettato che questa sarebbe stata l’ultima possibilità per dare una svolta alla mia vita e ricevuto il piano alimentare come linea guida, ho deciso di fare un vero reset: tutto quello che sapevo dei miei gusti del passato era da mettere in discussione visto che nasceva da idee distorte sul cibo. E, come un bambino, ho cominciato a mettere il cibo in bocca lentamente cercando di isolare tutte le informazioni che mi giungevano dalla memoria, ascoltandone la consistenza e affidandomi al senso del gusto. Ogni giorno mi sono fatta il proposito di assaggiare cibi nuovi e di riassaggiare tutto quello che rifiutavo. Da qui è cominciato un viaggio di riscoperta e di esperimenti culinari, ho imparato ad usare le spezie per creare piatti invitanti e saporiti, ogni menù doveva essere bello, buono, profumato, salutare e rendermi felice. Avendo orari lavorativi che mi portano a rientrare a casa tardi ho dovuto imparare a pianificare i pasti, la regola è stata: mai arrivare a casa senza sapere cosa mangiare e chiedere al frigorifero consiglio. Cucinare la sera prima per il giorno dopo è stata la soluzione, questo mi ha fatto scoprire i cibi integrali in seme che mantengono una buona consistenza anche riscaldati. Per non cadere nella noia e nella ripetitività ho imparato a dedicare ogni giorno della settimana ad un diverso cereale abbinato a proteine e verdure a rotazione. Lo stesso è valso per la colazione e la frutta che devono essere buone ma sempre diverse. Mi sono fatta il proposito di non saltare mai le merende evitando così i picchi di fame. Di grande aiuto è stato imparare a mangiare carote, finocchi e bere il brodo di miso con lo zenzero prima del pranzo perché mi aiuta a non spizzicare e rilassa lo stomaco che digerisce meglio e sublima il senso di fame come il bisogno di sentirsi sazio. Credo che, perché un piano alimentare possa accompagnarci nel tempo ed essere sostenibile, debba per forza renderci felici e farci sentire coccolati.

DURANTE QUESTI DUE ANNI, CI SONO STATE DELLE DIFFICOLTÀ O DELLE RESISTENZE AL CAMBIAMENTO? COME LE HAI SUPERATE? QUALI TUE RISORSE TI SONO STATE DI AIUTO?

Credo che, innanzitutto, se si hanno problemi di peso occorra capire perché il cibo rappresenti una fonte di gratificazione così importante e avere il coraggio di fare dei cambiamenti nella propria vita. Inoltre, avendo studiato yoga e praticato meditazione ho imparato ad analizzare la mente e a capirne il funzionamento. La mente, per sua stessa natura, è abitudinaria e tende a ripetere sempre gli stessi schemi di pensiero indipendentemente dai risultati. Quindi non importa quanta forza di volontà tu abbia, prima o poi le abitudini ti porteranno a ripetere gli sbagli del passato. Proprio per questo è importantissimo creare delle buone abitudini che vadano a sostituire le vecchie; ma, perché la mente registri i cambiamenti, per un lungo periodo di tempo bisogna avere la forza di volontà di essere costanti. Inoltre occorre rimanere sempre vigili perché una parte di noi rimarrà sempre legata a questi automatismi e in periodo di cambiamento o nelle difficoltà tenderà a riproporre i vecchi modelli di pensiero. In fondo bisogna accettare che l’obesità non è tanto diversa dall’alcolismo o da qualunque altro tipo di vizio e che un po’ d’amore verso noi stessi è l’unica vera soluzione.

PER CONCLUDERE, QUALE CONSIGLIO SPASSIONATO TI SENTIRESTI DI DARE A COLORO CHE INTENDONO INIZIARE UN PERCORSO DIMAGRANTE?

Prima di iniziare un percorso dimagrante sarebbe bene chiedersi perché lo si vuole fare, occorre rendersi conto che, se la motivazione non viene dal bisogno di prendersi cura di sé ma dal volere essere accettati dagli altri allora probabilmente si fallirà .
Mai fidarsi dello specchio, l’immagine che si vede riflessa è troppo spesso il prodotto dei nostri condizionamenti e delle nostre paure .
Mai dipendere dall’approvazione degli altri: chi ti fa troppi complimenti perché sei dimagrito era probabilmente chi ti criticava quando eri grasso.

GRAZIE LIRIA, È STATO UN PIACERE LAVORARE CON TE, BUON PROSEGUIMENTO!

 

liria